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Principessa Mononoke

Araceli FilmFest

Regia: Hayao Miyazaki
Genere: Animazione
Durata: 133 minuti
Biglietto:Unico €3.00

Orari spettacoli:

  • 18:30

Trama

Ashitaka, un giovane guerriero della dinastia Emishi, è costretto ad uccidere un cinghiale-demone diventato pazzo a causa di una ferita di arma da fuoco. Ferito dall'animale, il giovane deve lasciare il suo villaggio per evitare ai compaesani la maledizione del Demone e,a causa dell'avvelenamento ricevuto, è destinato ad una morte certa. Durante il suo viaggio si imbatte nella giovane San, allevata dai lupi e chiamata Principessa Mononoke,e nei suoi nemici umani, guidati da Lady Eboshi, volitiva leader di un villaggio che basa la sua esistenza sulla fabbricazioni di armi da fuoco, la quale ha come obiettivo la distruzione delle foreste abitate dai lupi e dagli altri animali cari a San. E' chiaro che non si è di fronte ad una semplice favola di stampo disneyano : Princess Mononoke è una storia di valori, di magia, di crescita. E' una rappresentazione a volte crudemente realistica, tuttavia ricca di quella filosofia e poesia tipiche del popolo del Sol Levante. Mononoke è il film della svolta per Miyazaki: nonostante molti temi trattati siano usuali nella sua cinematografia, come l'attenzione all'ambiente, le difficoltà dell'uomo in un epoca di cambiamenti, il rapporto tra progresso e natura e il ruolo centrale che hanno nella storia i personaggi femminili, Mononoke colpisce per la crudezza di alcune situazioni e per il generale pessimismo che promana dal film. Lontano anni luce dal Giappone ipertecnologico e caratterizzato dalle stramberie che fanno sorridere (a torto) gli occidentali, il sol levante di Miyhazaki è un luogo pregno di spiritualità che è sempre messa a rischio dai gesti degli uomini. Mononoke è stato un film storico anche dal punto di vista commerciale: ha incassato l'equivalente di 150 milioni di dollari nel solo Giappone ed ha riscontrato un buon successo di pubblico e critica anche negli Stati Uniti. Caso unico, è stato anche distribuito in Italia, dove ahimè, il doppiaggio ha stravolto la parte finale del film facendolo apparire molto più buonista e felice di quanto non sia in realtà.

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Ida

Araceli FilmFest

Regia: Pawel Pawlikowski
Genere: Drammatico
Durata: 80 minuti
Biglietto:Unico €3.00

Orari spettacoli:

  • 21:00

Trama

La vicenda si svolge all inizio degli anni '60, nella grigia e soffocante Polonia dove vige stabilmente il regime comunista. Anna è una giovane novizia in attesa di diventare suora a tutti gli effetti. Vive serenamente in un convento isolato dove, essendo orfana, è stata portata in tenerissima età, durante la II Guerra Mondiale. Poche settimane prima di prendere i voti, invitata insistentemente dalla Madre Superiora, si reca a Varsavia per incontrare la sua unica parente conosciuta, la zia Wanda, che, durante il passato, non si è mai messa in contatto con lei. Quando arriva nell'appartamento della zia, si trova di fronte una cinquantenne single, intellettuale elegante e disinvolta, ma visibilmente disillusa, al limite del cinismo. Wanda appartiene all'elite del regime, essendo un magistrato, con un passato di combattente nella Resistenza antinazista e di militante del partito. È una donna che nasconde una grande sofferenza, compensando con un'attiva vita sessuale con vari partner e con il consumo di alcoolici. In breve racconta ad Anna una tremenda verità familiare: la futura suora è in realta di razza ebrea ed era una bambina chiamata Ida. Durante la guerra, la famiglia si era rifugiata nella loro piccola fattoria, ed era stata "aiutata" da alcuni contadini polacchi. Poi i genitori di Anna sono stati uccisi in circostanze misteriose. Wanda convince la nipote a recarsi dove avevano vissuto i suoi genitori per cercare di scoprire le circostanze della loro scomparsa. Per alcuni giorni le due donne vivono insieme. Anna sperimenta la novita della vita ordinaria, i piccoli piaceri e le miserie morali degli uomini. Poi scoprono terribili segreti, ritrovano le ossa dei congiunti e li seppelliscono in un cimitero ebraico in rovina a Lublino. Anna torna in convento, ma, quando apprende la notizia del suicidio di Wanda, si trasferisce nell'appartamento della zia.